Benvenuto autunno!
di Anna Merolle –
Come riuscire a realizzare e mantenere nel tempo i nostri propositi post-vacanza? –
L’altro giorno mi trovavo a percorrere i corridoi della metropolitana. Ancora sotto l’effetto del bagliore della vacanza e spinta nel proposito di mettere ordine al mio tempo, il mio sguardo è stato catturato dai tanti messaggi pubblicitari affissi alle pareti della metro. Ogni slogan conteneva uno stimolo a fare. Nella loro struttura erano ben costruiti per le leggi del marketing emozionale, tanto da essere accattivanti. Invece, la loro posizione in fila, uno attaccato all’altro, mi ha prodotto un effetto contrario. Ho provato un senso d’ansia e di rabbia.
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Quante richieste e aspettative ci cadono addosso nel nostro quotidiano, ancor più in questa stagione dell’anno. Riusciremo anche quest’anno a realizzare almeno in parte i nostri propositi sollecitati dall’appena vacanza trascorsa?
L’autunno è sinonimo di rinnovamento e sfide da intraprendere.
L’autunno, per me, è sempre sinonimo di nuovo inizio e rinnovamento. Più di un capodanno.
Proprio come quando, da piccola, ricominciavo la scuola con i quaderni foderati e le matite appuntite. Mi promettevo di tenere l’astuccio in ordine, scrivere in bella calligrafia e non fare le orecchie alle pagine.
Quando finisce il momento “straordinario” delle vacanze sento la necessità di riprendere in mano il mio “ordinario” per dargli una nuova forma.
Laura, 20 settembre 2017
L’ingresso dell’autunno lascia davanti a sé la scia settembrina del post- vacanza e si apre a tanti contrasti emotivi. Alcune persone sono melanconiche perché immerse ancora nel blues delle vacanze. Per altre, l’ingresso all’autunno si apre con uno spirito eccitante. Chi è alla ricerca di motivazioni e strategie per rendere l’anno migliore del precedente. Chi ha paura di riprendere una quotidianità che non l’aggrada. Chi teme di non poter essere all’altezza per il cambiamento.
Un’utile indicazione ai melanconici post-vacanzieri proviene dal campo della ricerca psicologica. Mantenere vivo il richiamo alle vacanze rafforza le decisioni e il passaggio all’azione. Ad esempio, una foto della vacanza agisce come esperienza sensoriale. L’immagine, i colori e anche il ricordo del vissuto divengono un‘esperienza multimediale. Ogni esperienza emozionale è uno stimolo a compiere le azioni più della razionalità. Allora, nessuna remora per i nostalgici vacanzieri a spargere foto e gadget delle loro vacanze ovunque. Includere gli oggetti acquistati durante il viaggio nella propria vita quotidiana è un valido aiuto allo stress post-vacanza perché i ricordi riportati sono anche indossati.
“La differenza sostanziale tra emozione e ragione è che l’emozione porta all’azione, la ragione a trarre conclusioni”
Donald Calne
Nell’ipotesi in cui la vacanza non sia stata delle migliori, possiamo fare appello a viaggi e vacanze precedenti. L’effetto è uguale in quanto legato all’intensità emozionale e sensoriale.
A coloro che si misurano con il cambiamento e a quelli che desiderano rivalutare una quotidianità che non li aggrada, porsi degli interrogativi diviene essenziale. Le riflessioni sono:
- cosa significa cambiare per ognuno di noi
- quali parti di noi stessi siamo disposti a mettere in gioco
- quali sono gli ostacoli che continuano a drenare energia e risorse
- quali nuove cose, persone ed esperienze possiamo considerare valide per il nostro programma di cambiamento in grado di arricchirci
- chiedersi inoltre: “Se davvero riuscissimo nel nostro intento, saremmo realmente così felici? O qualche timore/sabotatore farebbe capolino?”
Andare a lavorare sugli ostacoli rappresenta archetipicamente il fulcro del viaggio dell’eroe il cui obiettivo è costruire il suo stato di benessere in armonia con il suo sé. Per ognuno di noi gli ostacoli possono essere diversi e molteplici. Spesso alcuni sono concatenati agli altri e riportarli al numero delle dita di una mano può essere davvero d’aiuto.
Nel caso di Laura, una volta che si è concessa di disgelare le sue emozioni, la vitalità ha iniziato a emergere. L’eccitazione della sua vacanza includeva anche il ritorno.
La mia spinta è finalmente positiva. Mi sento pronta ad adottare nuove e piccole strategie per non farmi travolgere dai tanti impegni che hanno appiattito e ingrigito la mia quotidianità. Una di queste sarà lo sperimentarmi in nuova un’attività che mai avrei immaginato fare solo per il timore di essere giudicata. Ancora di più voglio riuscire a liberarmi dalla sensazione di stare sempre a inseguire il prossimo week-end o le prossime vacanze.
Laura, settembre 2017
Le aspettative possono rivelarsi un problema per molti di noi. Possono creare un’impasse nell’agire e generare l’ansia da prestazione.
Sono collegate al nostro ideale che altro non è lo scarto tra ciò che si vorrebbe essere e quello che si riesce a essere. Nascono nella nostra infanzia. Se aderiamo troppo a esse rischiamo di limitare la valorizzazione delle nostre risorse, utile ad affrontare i due demoni rispettivi del bisogno di affermazione e di accettazione: l’insuccesso e il rifiuto.
Un consiglio per affrontare e limitare la potenza delle aspettative è l’esercizio della palla nera. Si tratta di una metafora che consente d’identificare l’aspettativa in una sfera scura. La tecnica consiste nel visualizzare un contatto sensoriale con la palla nera al fine di riportarla da una dimensione grande e ingombrante iniziale, come spesso accade, a una grandezza maneggevole. Portare la sfera fuori dal nascondiglio significa uccidere i fantasmi che albergano al nostro interno e che spesso ci impediscono di prenderci cura di noi stessi.
Siamo consapevoli che le buone intenzioni spesso scompaiono quando arrivano email e scadenze. Presto arriva il freddo e fra 87 giorni siamo a Natale. Ormai ci appartiene la capacità di aggiustare il disagio di essere di nuovo preda della routine schiacciasassi e dell’intorpidimento del grigiore della pigrizia.
Una cosa, però, è certa. Quando le foglie cadono dall’albero è per lasciare spazio a quelle nuove. L’essenza del cambiamento è proprio questo!
Benvenuto autunno!
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